10 Set 2021

FUTURA. Che ne sarà di noi, degli altri, del pianeta

Partecipa Arrow

Quando e dove

Da

10Settembre

A

23Settembre

Chi

Marco Senaldi

Filosofo, curatore e teorico d’arte contemporanea

Mario Botta

Architetto

Antonio Natali

Direttore della Galleria degli Uffizi dal giugno del 2006 al novembre del 2015 – Consiglio d’Amministrazione dell’Opera di Santa Maria del Fiore

Sergio Givone

Professore Emerito di Estetica nell’Università di Firenze

Eleonora Negri

Musicologa

Eugenio Della Chiara

Chitarrista

Giada Vailati

Francesco Sacco

Lucia Mannini

Storica dell’arte e curatrice

Sergio Risaliti

INuovi

Mattia Braghero; Beatrice Ceccherini

Anastasia Ciullini; Claudia Ludovica Marino;

Luca Pedron; Nadia Saragoni;

Sebastiano Spada. Chitarra: Federico Ferrara

Ingresso libero

Una serie di conferenze ideate dal direttore del Museo Novecento, Sergio Risaliti, con lo scopo di indagare i temi centrali che la drammatica crisi pandemica ha suscitato e amplificato. L’incerto futuro è un’ambigua proiezione di speranza e rinascita ma anche l’oggetto della responsabilità collettiva di fronte al cambiamento.

Il ciclo di conferenze esamina le risposte che il mondo dell’Architettura, dell’Arte e della Letteratura suggerisce di fronte alle frenetiche esigenze che il progresso umano ha comportato.

La percezione di questa necessità ha dato vita al ciclo di incontri, con lo scopo di chiedere ad esponenti del mondo culturale quali siano i possibili orizzonti, le sfide e le scelte auspicabili per affrontare un futuro volto al benessere collettivo inteso come esaltazione della dignità umana. Punto centrale resta il pensiero filosofico, come pensare in un’epoca e in una società in cui il potere decisionale sembra sottratto al singolo, quali modelli e paradigmi concettuali fare nostri in questo nostro tempo di crisi e di urgente cambiamento?

MARCO SENALDI. PENSARE OLTRE

Presentazione del libro

10 settembre 2021 ore 18:30

Come può la riflessione filosofica aiutarci oggi che conviviamo con la pandemia? Di fronte a questo interrogativo Marco Senaldi traccia un viaggio che, attraverso esempi concreti, ci aiuta a capire il momento che stiamo attraversando, ripensando all’utilizzo del pensiero filosofico come strumento di analisi di ciò che resta nascosto sotto i contenuti stessi del dibattito.

Davanti all’attuale scenario pandemico, uno strumento utile per affrontare le domande che ci stiamo ponendo può essere la filosofia. Il compito di quest’ultima non consiste nell’immaginare panorami futuri, ideare utopie o, al contrario, richiamare a un realistico senso di responsabilità: ma nel renderci consapevoli dell’ostacolo che non riusciamo a vedere, e nel farci capire che, proprio come una finestra, esso potrebbe anche essere l’apertura di una possibilità. In effetti, i lockdown ripetuti e il senso di isolamento che molte persone hanno vissuto sulla propria pelle hanno modificato in maniera radicale la nostra idea del mondo, di noi stessi e del futuro che ci aspetta. E la filosofia intesa come riflessione critica sull’oggi, punto di vista alternativo e polemico con la realtà, ci può aiutare senz’altro a vivere meglio e più consapevoli. Marco Senaldi, in maniera accessibile, arguta e originale, ci accompagna in un viaggio affascinante, ricco di esempi concreti e di riflessioni spiazzanti e provocatorie, per decifrare con sapienza il tempo in cui viviamo.

MARIO BOTTA. ARCHITETTURA E MEMORIA

Una riflessione sui problemi e le contraddizioni del vivere in una società globalizzata

15 settembre 2021 ore 21:00

La riflessione verte sui problemi del vivere nell’odierna società fortemente globalizzata. Le contraddizioni e le discrasie economiche e sociali del XX e del XXI verranno analizzate dall’occhio critico dell’architettura, valorizzandone le problematiche e le possibili strategie.

ANTONIO NATALI. FETICCI E POESIA

Verso una nuova disposizione culturale all’arte e alla vita

16 settembre 2021 ore 18:30

La conferenza ruota intorno al conflitto – apparentemente insanabile in questa nostra stagione confusa – tra poesia, vera sostanza d’ogni opera d’arte, e feticcio, l’esito cioè di un approccio idolatrico ai capolavori. La convinzione su cui posano questi pensieri è che soltanto il primato della poesia e il declino del feticcio possano suscitare coscienze più mature. Ne segue dunque una nuova disposizione culturale e ideologica rispetto a qualsiasi vicenda della vita.

SERGIO GIVONE. FUTURO UTOPICO, FUTURO DISTOPICO O NESSUN FUTURO?

20 settembre 2021 ore 18:30

L’intervento indaga la percezione del futuro, eterno quesito del pensiero. Utopia e distopia sono parametri sufficienti a descrivere il futuro? Con quale e quale sicurezza possiamo ricercare nelle proiezioni e negli spettri che la mente umana imprime su un tempo incontrollabile e non misurabile? E se non ci fosse nessun futuro?

OMAGGIO AD OFELIA

22 settembre 2021 ore 18.00

L’evento, introdotto da Lucia Mannini, storica dell’arte e curatrice, e Sergio Risaliti, Direttore Artistico del Museo Novecento, si articola in due parti distinte che orbitano tuttavia intorno alla paradigmatica figura di Ofelia, recentemente esaltata dalla mostra Arturo Martini e Firenze per le sale del museo.

La prima parte dell’incontro è affidata alla musicologa Eleonora Negri, che analizzerà la figura del compositore Mario Castelnuovo Tedesco (Firenze, 3 aprile 1895 – Los Angeles, 16 marzo 1968), proprietario della toccante terraccota martiniana Ofelia e compositore degli Shakespeare’s Song. Le parole di Eleonora Negri si alterneranno alla musica di Mario Castelnuovo Tedesco, eseguita dal chitarrista Eugenio Della Chiara, che interpreterà alcune pagine da Platero y Yo op. 190, un capolavoro di soavità e poesia, scritto nel 1960 e dedicato dal compositore all’editore e amico fiorentino Aldo Bruzzichelli.

Segue poi Questo è il mio corpo (un’altra Ofelia) di Giada Vailati e Francesco Sacco.

La performance nasce da un percorso di ricerca attorno al personaggio di Ofelia, la cui vita e morte raccontano un particolare rapporto con il possesso del corpo, destinato al sacrificio per l’espiazione di peccati altrui. Questo è il mio corpo mette in scena un rituale di riappropriazione attraverso la perdita: movimento e suono si concentrano sulla ripetizione, creando un loop in cui da soggetto agente il corpo diventa agito. Il corpo perde volontà e intenzione e inizia ad esistere solo all’interno della gabbia del movimento ricorsivo, destinato a ripetersi in un ciclo potenzialmente eterno. Il movimento nasce da passi semplici ripetuti con dinamica crescente, giocato su un loop che è contemporaneamente costrizione e liberazione, perdita del controllo del corpo e riappropriazione, raggiungimento del limite di sopportazione fisica e superamento. Sono conciliabili l’ottica del sacrificio e l’exemplum cristiano con un umanesimo del corpo? Viviamo ancora situazioni un cui corpo e virtù possono confliggere? I nostri corpi ci appartengono?

I NUOVI. Lo tremare de li occhi miei

Versi d’amore di Dante, Michelangelo e Mandel’štam

23 settembre ore 21.30

L’amore è da sempre il tema più indagato dai poeti, a farne da maestro Dante Alighieri. Vita Nova, la sua opera giovanile, ci trasporta nell’idea del sentimento puro, l’amore per Beatrice, divenuta nel tempo emblema dell’amore per eccellenza. A fianco di questa biografia poetica che alterna prosa e poesia, verrà indagato l’amore anche attraverso le parole di Michelangelo e Osip Mandel’štam, uno dei più importanti poeti della letteratura russa. Tre autori lontani fra loro, sia nel tempo che nel linguaggio, ma uniti nella ricerca delle sfaccettature più profonde del più alto dei sentimenti. Affiancati dal chitarrista Federico Ferrara, sette attori dell’associazione iNuovi giocheranno le parole di questi tre poeti dando vita ad una partitura per un canto d’amore, fatto di voci e musica.

Area Eventi

Jacopo Manara

Press

Costanza Savelloni