Quando e dove
Da
A
Museo Novecento
Dopo il convegno AVANTI POPOLO! tenutosi la scorsa estate tra Palazzo Vecchio e Museo Novecento, le celebrazioni per i 100 anni dalla nascita di Vinicio Berti proseguono all’insegna del tributo con il quale si intende omaggiare il celebre maestro fiorentino: per l’occasione/ viene eccezionalmente esposto un trittico ideale, oggetto di un restauro portato a termine proprio per la mostra
Orari Mostra
Lunedì – Domenica
11:00
–
20:00
Giovedì
Attraverso la selezione di tre dipinti inediti del 1951, è oggi possibile gettare nuova luce su una fase particolarmente delicata della vita personale e professionale dell’artista, che proprio in quei mesi inizia ad affrontare un percorso strettamente individuale, lasciandosi alle spalle la stagione militante delle lotte collettive, condotte insieme ai compagni del gruppo Astrattismo Classico.
I dipinti, realizzati a tecnica mista su faesite, vengono mostrati come pannelli di un trittico ideale, che guida lo spettatore in un racconto di angoscia e di riscatto. La narrazione prende le mosse da Costruzione realtà totale, ‘scena vuota’ in cui le fitte geometrie visive disegnano paesaggi inospitali e ostili e il nostro sguardo non riesce a penetrare.
Siamo a chiamati a percorrere il serrato susseguirsi di elementi lineari alla ricerca di una luce e di uno spiraglio, ma l’ambiente idealmente costruito appare saturo e il nostro vagare costantemente ostacolato. Fa da contraltare, a questa costruzione, l’affiorare di figure nel pannello di fronte, intitolato Presenze umane. Come in un cortocircuito, la realtà tipizzata e resa astratta accoglie, come delle apparizioni, delle immagini di donna con bambino rese con un tratto incisivo, quasi espressionista. Vere e proprie pietà contemporanee, queste figure inseriscono nella composizione un elemento narrativo che sembra quasi stridere con l’indicibile costruttività dei segni rossi e neri di matrice astratta.
Solo l’utopia comunista, che da sempre guida la ricerca di Vinicio Berti, appare, pur nelle sue dolorose contraddizioni, un faro nella complessità della vita quotidiana. È così che la grande falce e martello, al centro dell’opera Simbolo di verità, può essere considerata un ideale compimento dell’indagine svolta da Berti sull’esistenza e sulla società.
Artista
Vinicio Berti
Firenze, 1921-1991
Curatela
Eva Francioli
Sergio Risaliti
Coordinamento Scientifico
Francesca Neri
Social
Giulia Spissu
Crediti fotografici
Serge Domingie