Il Museo Novecento è lieto di annunciare l’apertura del Giardino delle Leopoldine, un progetto promosso dal Museo Novecento, volto alla riqualificazione del chiostro dell’edificio attraverso una collaborazione con l’organizzazione ambientale Re:wild e l’artista e land conservator Haley Mellin. Si tratta di un giardino di nuova generazione, il primo del suo genere all’interno di un’istituzione museale e, in particolare, di un chiostro rinascimentale.
L’iniziativa mira a trasformare l’area verde in un’oasi di rigenerazione nel cuore del museo, recuperando la funzione originaria dello spazio, un tempo coltivato e vissuto come giardino. I diversi arbusti e alberi, circa 20 specie diverse, sono stati selezionati per la loro natura autoctona o per il forte legame naturalistico e culturale con la Toscana. Questo intervento risponde alle urgenze ambientali e sociali del nostro tempo, in cui l’ecologia e il rispetto per la natura e per i suoi processi evolutivi diventano parte integrante delle pratiche creative e museali contemporanee.
“È un bellissimo progetto che si inserisce in un percorso che abbiamo cominciato in città per renderla sempre più verde, resiliente e sostenibile” hanno detto la vicesindaca Paola Galgani e l’assessore alla cultura Giovanni Bettarini. “E’ un cortile di un museo in centro storico che viene ‘ri-naturalizzato’ esattamente come prevede il Piano del Verde che abbiamo approvato come Comune. Inserire alberi, piante e tanto verde all’interno di un Museo come questo significa realizzare questo progetto intrecciando l’aspetto ambientale a quello artistico. Quando pensiamo a come vogliamo sviluppare Firenze mettiamo insieme proprio questi due aspetti, la sostenibilità e l’arte contemporanea, che stiamo mettendo oggi nel Museo Novecento”.
“Il Giardino delle Leopoldine, nato in collaborazione con l’artista Haley Mellin e l’organizzazione non-profit Re:wild, è una risposta ai tempi che corrono, in cui l’attuale attenzione verso il pianeta non basta ancora ad accelerare un cambiamento e una maggiore attenzione all’ambiente – ha detto Sergio Risaliti, direttore del Museo Novecento – Con questo giardino il Museo Novecento mira a sensibilizzare il pubblico all’emergenza ecologica, al cambiamento climatico e alle emissioni di carbonio connesse anche alla vita e all’attività del Museo. Vorremmo che il Giardino delle Leopoldine fosse aperto a tutti come luogo di contemplazione e riposo, dove poter leggere un libro e cominciare nuove conversazioni, un luogo in cui si può pensare al presente e al futuro e ripensare al passato. Nelle ultime settimane il giardino ha iniziato a prendere forma e si è adattato all’ambiente e a delle condizioni ostili, dal caldo torrido estivo alle piogge torrenziali degli ultimi giorni. La natura mostra la sua forza di adattamento e conquista il proprio spazio oltre le nostre previsioni e volontà. Questo è quello che vogliamo, ovvero accettare gli imprevisti del ciclo naturale delle cose. Questo giardino sarà una delle opere permanenti più importanti nella collezione del museo. Dobbiamo prenderci cura di questo giardino così come il giardino si prenderà cura di noi.”
“Questa collaborazione inaugurale di Re:wild the Museum con il Museo Novecento dimostra che la natura, nella sua essenza, è fondamentale per la nostra creatività. Riportare le specie autoctone negli spazi artistici è un passo importante nella rivitalizzazione delle città e dei paesi in cui la maggior parte di noi vive” ha dichiarato Dr. Wes Sechrest, co-fondatore e CEO di Re:wild
“Come artista che ha studiato a Firenze, sostenere la creazione di questo giardino nativo è stata una gioia. Il team del Museo Novecento, l’architetto paesaggista Matilde Doriano, i nostri numerosi consulenti e mentori in questo progetto hanno lavorato in naturale collaborazione” ha affermato Haley Mellin, artista e fondatrice di Art into Acres.
“Realizzare un giardino oggi è un gesto radicale e controcorrente: richiede risorse economiche, cura costante e, soprattutto, tempo. Non possiamo accelerare i ritmi della natura: seguirà il suo corso, con i suoi tempi. È grazie all’arte di Haley, al sostegno di Re:Wild e alla visione di Sergio Risaliti che questa magia è stata possibile. Un gesto concreto, un dono prezioso per le generazioni future” ha detto l’architetta Matilde d’Oriano.
“Nato al centro di un antico edificio dedicato sin dalla sua fondazione alla cura del corpo e dell’anima, – ha detto Stefania Rispoli, curatrice del Museo Novecento – il Giardino delle Leopoldine ci ricorda quanto la natura sia un patrimonio da rispettare, osservare, tutelare e curare. Poter entrare tutti giorni all’interno del museo e godere della presenza del verde, di questi alberi e piante con le loro infinte sfaccettature di forme e di colori, è un regalo per tutti coloro che vivono o attraversano questo luogo quotidianamente ed è un lascito alle future generazioni. Ciascuna specie è stata selezionata per il suo legame con la Toscana e ha una storia, naturale ma anche culturale, antichissima. In questi mesi attorno al progetto sta crescendo una comunità di botanici, esperti del verde, studiosi, appassionati e cittadini, giovani e meno giovani, che ci auguriamo cresca nel tempo trovando nutrimento dalla cura e dalla valorizzazione di questo luogo.”













