7 Apr 2017

Visioni dal nord. Cinema

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Quando e dove

Da

7Aprile

A

28Aprile

Orario

21:00

Museo Novecento

Ingresso libero fino a esaurimento posti

Nell’ambito della mostra VISIONI DAL NORD. PITTURA ESTONE DALLA COLLEZIONE ENN KUNILA, 1910 – 1940 il museo presenta una rassegna dedicata al cinema estone.

La selezione di film e cortometraggi mira ad offrire al pubblico una panoramica diversificata sulla produzione cinematografica estone contemporanea. Tutti i film sono presentati in lingua originale con sottotitoli in inglese. Il progetto è realizzato in partnership con l’Estonian Film Institute.

Programma

Venerdì 7 aprile ore 21.00

Vehkleja / The Fencer (2015), A movie directed by Klaus Härö, 93’

Agli inizi degli anni ’50 Endel Nelis, un giovane ed ambizioso schermidore, è costretto a lasciare Leningrado ed i propri sogni di gloria per fuggire dalla polizia segreta di Stalin. Si rifugia a Haapsalu, piccolo e tranquillo villaggio sulla costa estone, dove, dopo aver trovato lavoro come insegnante per la scuola locale, fonda un club sportivo per i suoi giovani alunni. Endel finisce presto per diventare un punto di riferimento, quasi una figura paterna per i suoi allievi, rimasti per la maggior parte orfani a seguito dell’occupazione sovietica dell’Estonia, ed inizia a trasmettere loro la sua sconfinata passione per la scherma. Presto la voce si sparge e gli allenamenti giungono alle orecchie del preside che, infastidito dalla crescente popolarità del forestiero, inizia ad indagare sul misterioso passato di Endel. Il vero dilemma giunge però quando i piccoli atleti esprimono il desiderio di partecipare al torneo nazionale che si svolgerà proprio a Leningrado. A quel punto Endel dovrà fare una scelta: rischiare il proprio futuro, o addirittura la propria vita, per esaudire il loro desiderio; oppure deluderli, mettendo al primo posto la propria incolumità… The Fencer ha ottenuto la nomination come miglior film straniero ai Golden Globe 2016.

Venerdì 14 aprile ore 21.00

Ristuules / In the Crosswind, 2014, Un film di Martti Helde, 90’

Il 14 giugno 1941 alle tre del mattino più di 40.000 Estoni, Lettoni e Lituani vengono deportati in Siberia dalle autorità sovietiche. Fra loro c’è Ema, una giovane studentessa di filosofia di 27 anni, felicemente sposata e madre di una piccola bambina. Suo marito viene inviato in un campo di prigionia, Ema e sua figlia, insieme ad altre madri e bambini, vengono confinate per 15 lunghi anni in territori disabitati della Siberia. A dispetto della fame, della malattia e dell’umiliazione, Ema non vuole abbandonare la speranza di ritornare un giorno nella sua terra natia. Il film è basato su una storia vera. In occasione dell’International Film Festival di Toronto del 2014 il film, basato su una storia vera, è stato proiettato nella sezione dedicata al cinema contemporaneo.

Venerdì 21 aprile ore 21.00

Kirsitubakas / Cherry Tobacco, 2014, Un film di Katrin and Andres Maimik, 90’

Cherry Tabacco è la storia di Laura, giovane ragazza di una piccola città, costantemente annoiata, in conflitto con la madre e disinteressata verso tutto ciò che la circonda che considera monotono e infantile. Un giorno Merit, vitale amica di Laura, la invita ad una escursione verso una palude, guidata da Joosep, un uomo di mezza età, amante della natura. L’inizio della gita è tutt’altro che promettente: la relazione tra la riservata ragazza e l’estroverso Joosep, che tenta di impressionare la compagnia con il suo stile montanaro e bizzarri rituali, è tesa. Con sua grande sorpresa, tuttavia Laura scopre nel corso dell’escursione di essere attratta dal fascino ruvido di Joosep. La ricerca giunge alla sua inevitabile conclusione e Laura si trova a dover decidere se la relazione con un uomo più anziano sia un semplice passaggio nel tortuoso percorso per diventare donna, o se invece si tratti davvero del suo primo amore.

Venerdì 28 aprile ore 21.00

Superbia, 2014, Un cortometraggio di Martti Helde, 17’

“Se siete stati colpiti, un giorno lo sarete di nuovo. Se non siete stati amati, non amerete neanche nessuno. Ho amici che dicono di non aver mai visto il loro padre. In risposta dico loro: non avete uno specchio a casa? Coloro che hanno un padre chiamano il loro tratti caratteriali negativi, geni tramandati dai loro genitori, mentre attribuiscono a loro stessi i lati positivi. Abbiamo bisogno di un microscopio per trovare in noi stessi le qualità dei nostri genitori. Tuttavia, anche in assenza di questo, resta la questione: sono pronto a diventare padre se mio padre dentro di me non si è ancora dissolto?”.

Oleg, 2010, Un cortometraggio di Jaan Toomik, 20’

Un soldato viene congedato dall’esercito e fa ritorno a casa. Venticinque anni dopo, nel tentativo di liberarsi dall’angoscia che lo affligge da anni, intraprende un viaggio simbolico verso un cimitero di un villaggio lontano per liberarsi dall’angoscioso ricordo e dall’oscuro senso di colpa che si porta ancora dietro dopo un tragico incidente avvenuto quando si trovava nell’esercito. Il secondo cortometraggio di Jaan Toomik è un racconto psicologico, caratterizzato da un’atmosfera cupa e basato sui ricordi personali dell’artista riferibili agli anni trascorsi nell’Esercito Sovietico.

Communion, 2007, Un cortometraggio di Jaan Toomik, 12’

Una coppia di mezza età, il disperato tentativo di lei di rimanere incinta e la paura dell’uomo di affrontare qualsiasi impegno, sono al centro del primo cortometraggio del video-artist Jaan Toomik caratterizzato da scenografie decisamente pittoriche. La competizione forzata fra ricerca e negazione di punti di riferimenti, maschile e femminile, speranza e disperazione è sottolineata da singole sequenze simbolicamente ripetute. Le immagini e la natura ciclica del film, privo di ogni dialogo, ci conducono occasionalmente dal racconto principale alle atmosfere delle prime video-installazioni di Toomik. La colonna sonora, scritta da Rainer Jancis, gioca un ruolo cruciale nella resa emotiva del film. Communion ha ottenuto uno speciale riconoscimento in occasione del 54° International Short Film Festival di Oberhausen e nel 2011 è stato proiettato al Centre Pompidou.

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