21 Nov 2017

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Quando e dove

21Novembre 2017

Orario

17:30

Museo Novecento

Ingresso libero fino a esaurimento posti

Figure dell’Italia civile
Presentazione del libro di Pier Franco Quaglieni, alla presenza dell’autore.
Introducono: Patrizia Asproni e Valentina Gensini
Intervengono: Ginevra Cerrina Feroni Ricasoli, Gerardo Pellegrino Nicolosi
Modera: Marzio Fatucchi

In collaborazione con Museo Marino Marini

Un’Italia lontana, spesso dimenticata, un mondo purtroppo ormai scomparso che vuole essere anche un omaggio a quell’Italia che contribuì a far rinascere il nostro Paese dalla guerra perduta dopo il 1945, ricostruendo le istituzioni democratiche e creando il benessere della Nazione con lo stesso spirito costruttivo che portò alla Costituzione.

Amendola, Bobbio, Calamandrei, Casalegno, Chabod, Montanelli, Olivetti, Spadolini, Tortora e tanti altri protagonisti raccontati da chi ne è stato allievo o amico, una serie di scritti che Quaglieni arricchisce ricostruendo la storia dei rapporti tra il Centro “Pannunzio” e le diverse personalità che animano il libro. Il ritratto a tutto tondo dell’Italia civile, con episodi del tutto inediti e poco convenzionali, in alcuni casi persino politicamente “poco corretti”.

Pier Franco Quaglieni

Docente e saggista di storia risorgimentale e contemporanea, è pubblicista dal 1968. È direttore del Centro di studi e ricerche “Mario Pannunzio”, che ha contribuito a far crescere a fianco di Arrigo e Camillo Olivetti, Mario Soldati, Alessandro Passerin d’Entrèves.
Dal suo angolo privilegiato ha incontrato e conosciuto da vicino molte personalità di cui ha scritto in questo libro. È conferenziere invitato in tutta Italia e all’estero. È dirigente della Fondazione Volontari della Libertà. All’età di 47 anni è stato insignito dal Presidente della Repubblica della Medaglia d’oro di I classe di Benemerito della Scuola, della Cultura e dell’Arte.
Ha vinto, tra gli altri, i premi “Voltaire”, “Tocqueville”, “Popper” e “Venezia”. Ha scritto di lui Aldo Cazzullo: “È un cavaliere solitario che da decenni tiene viva la memoria di una grande tradizione culturale spesso misconosciuta”. Massimo Gramellini ha, a sua volta, affermato: “È un liberale del Risorgimento nato nel secolo sbagliato. Per nostra fortuna”.

Area Eventi