Quando e dove
Interventi di: Barbara Cinelli, Gianni Garrera, Lamberto Pignotti, Stefania Stefanelli
Moderano: Benedetta Carpi De Resmini e Michele Brescia
Le proteste contro la nascente società di massa, le lotte a favore dell’aborto, del divorzio, dell’emancipazione della donna e la complessità del linguaggio verbo-visuale sono alcune delle tematiche affrontate nel catalogo Lotta poetica. Il messaggio politico nella poesia visiva 1965 – 1978, a cura di Benedetta Carpi De Resmini. Il volume ripercorre l’esposizione organizzata dalla stessa curatrice, in collaborazione con Michele Brescia, presso la Fondazione dei Monti Uniti di Foggia, nel maggio 2017.
Il libro, a cui hanno contribuito studiosi di spicco del panorama italiano, si pone come una pubblicazione volta alla ricerca e all’approfondimento dell’avanguardia storica della Poesia Visiva, nata negli anni ’60 e caratterizzata da una proficua sperimentazione letteraria e artistica. All’interno del gruppo, infatti, furono intraprese modalità di ricerca innovative dal punto di vista del linguaggio e dell’espressione artistica e vennero affrontate questioni scottanti, testimoniando l’attiva partecipazione degli artisti alla vita civile e politica del periodo.
La serata sarà inaugurata da una performance Gesti di relazione realizzata dal giovane duo Grossi Maglioni (Francesca Grossi e Vera Maglioni) che aprirà un dialogo con il pubblico del museo. Le artiste hanno realizzato per la mostra e in occasione della presentazione del libro un dispositivo performativo per meditare e farci riflettere sul binomio Lotta / guerra e sull’importanza di alcune parole del nostro lessico e del linguaggio segnico.
Benedetta Carpi De Resmini
È curatrice e critico d’arte. Si interessa alle contaminazioni tra artisti del XX secolo e artisti emergenti. E’ docente alla Business School del Sole24ore per il Master di Management dei Beni Culturali. E’stata curatore senior al MACRO – Museo d’Arte Contemporanea, Roma. Ha collaborato come visiting professor con l’Università di Roma Tre e L’Università La Sapienza di Roma. Ha creato rubriche dedicate all’arte per riviste non del settore e collabora con periodici del settore Exibart e Arte e Critica. In precedenza ha lavorato inoltre come direttore artistico per la Galleria dell’Oca, Roma (2005-2007). Ha curato numerosi progetti di rilievo nazionale ed internazionale. Tra gli ultimi si ricordano: MAGMA, National Gallery Vilnius, Istituto Centrale per la Grafica, Roma, 2017-2018; Luca Maria Patella, Ambienti Proiettivi Animati 1964-1984, MACRO, 2015; Annika Larsson, Introduction, MACRO, 2014.
Barbara Cinelli insegna Fonti e Materiali per l’arte contemporanea all’Università di Roma Tre. E’ vicepresidente della Fondazione Archivio Luciano Caruso e fa parte del Comitato scientifico della rivista Studi di Memofonte. Tra le pubblicazioni recenti: Il grande gioco dell’arte, Lugano 2015, Manzù. Dialoghi sulla spiritualità con Lucio Fontana, Castel Sant’Angelo 2016; Plinio De Martiis e Cesare Vivaldi: strategie di mercato e ricerche d’artista a Roma negli anni Sessanta, Milano 2017.
Gianni Garrera, filologo musicale e traduttore, è il curatore delle opereestetichedi Kierkegaard per i ‘Classici del Pensiero’ BUR e della nuova edizione dei Diari di Kierkegaard per Morcelliana; insegna Estetica teatrale presso la Scuola di Teatro del Teatro Stabile di Napoli. Tra i suoi ultimi lavori: Preliminari all’armonia del mondo, in Tomas Saraceno, Cosmic Jive, Museo Villa Croce-Assinello, Genova 2014; Appendici alla costruzione della grande muraglia, in Vittorio Messina, Post-babel, MACRO-Quodlibet, Roma 2015; S. Kierkegaard, Favole, Morcelliana, Brescia 2016.
Lamberto Pignotti, artista, nato a Firenze, 1926. Nei primi anni Sessanta concepisce e teorizza le prime forme di “poesia tecnologica” e “poesia visiva”, di cui cura nel 1965 la prima antologia, individuando quindici autori. Nel 1963 dà vita, con Miccini, Chiari e altri artisti e critici, al “Gruppo 70” e partecipa pochi mesi dopo alla formazione del “Gruppo 63”. Dal 1971 ha portato avanti, prima come professore alla Facoltà di Architettura di Firenze e poi al DAMS della Facoltà di Lettere di Bologna, dei corsi sugli svariati rapporti fra avanguardie, mass-media e new-media. Appropriandosi di immagini pubblicate in giornali e riviste, di fotogrammi da film o slogan pubblicitari, la sua ricerca artistica opera un’azione di svuotamento di senso del significato primario di una parola o di un’immagine approdando a una sorta di restituzione boomerang che “respinge la merce al mittente”. Ha partecipato alle più importanti rassegne d’arte come la Biennale di Venezia ( 1968, 1972, 1978 ).
Stefania Stefanelli è stata ricercatrice alla Scuola Normale Superiore di Pisa, ha insegnato al DAMS di Bologna, all’Università per Stranieri di Perugia e all’Università di Firenze. Ha svolto ricerche sui linguaggi del Futurismo, delle Neoavanguardie e del teatro italiano contemporaneo. È membro dell’ASLI e autrice dei volumi I Manifesti futuristi. Arte e lessico (Livorno, Sillabe, 2001), Va in scena l’italiano. La lingua del teatro tra Ottocento e Novecento (Firenze, Cesati, 2006), Scrittura verbovisiva e sinestetica (con Lamberto Pignotti, Udine, Campanotto, 2011). Collabora con l’Accademia della Crusca, per la quale ha curato anche gli Atti del Convegno La lingua italiana e il teatro delle diversità (2012).
Francesca Grossi e Vera Maglioni vivono e lavorano a Roma. Il duo Grossi Maglioni ha costituito la propria ricerca principalmente nell’ambito della performance art, dell’installazione e delle pratiche workshop-based, con partecipazioni a residenze, mostre nazionali e internazionali in gallerie, istituzioni museali ed accademiche tra le quali: Nuova Gestione, Roma; Norrköpings Konstmuseum, SW; Viafarini, Milano; MACRO, Roma; Margaret Lawrence Gallery, Melbourne, AU; 26 cc spazio per l’arte contemporanea, Roma; ERBA Ecole Régionale des Beaux Arts de Besançon, Besançon, FR; Konstall museum, Vasa, FI; University of Technology, Guangzhou, CN; Rupextre residenza per artisti e antropologi Matera; (Anti)realism Guanghzou Academy of Fine Arts CN; Dal 2008 il duo fa parte della piattaforma di ricerca internazionale per le arti performative, la scienza e le tecnologie “Vision Forum”, di base in Svezia, per la quale ha ideato e curato il 1° Festival di On Line Performance che si è svolto interamente sul web.
Immagine: Luciano Ori, Il filo della bellezza, 1963, Collage su cartoncino, Collezione Carlo Palli, Prato.