23 Mar 2016

Ketty La Rocca Nuovi studi

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Quando e dove

23Marzo 2016

Orario

17:30

Museo Novecento

Ingresso libero fino ad esaurimento posti

Stefano Pezzato dialoga con le curatrici Raffaella Perna e Francesca Gallo, insieme a Lucilla Saccà, una delle autrici del volume. 

Ketty La Rocca (La Spezia, 1938 – Firenze, 1976) è una delle protagoniste della neoavanguardia italiana. Nel 1956 si stabilisce a Firenze, dove inizia a collaborare con il Gruppo 70, realizzando collage basati sul rapporto tra immagine mediatica e parola, in cui si evidenzia una precoce attenzione per la condizione femminile. All’inizio degli anni Settanta l’artista si concentra sul linguaggio dei gesti, affrontando tematiche e iconografie di taglio antropologico, attraverso pratiche e media diversi: fotografia, video, performance, libro d’artista. Nel 1972 è invitata alla XXXV Biennale di Venezia, e da questo momento il suo lavoro ottiene un’ampia visibilità nazionale e internazionale. Nel 1978 le viene dedicata una mostra retrospettiva sempre nell’ambito della Biennale di Venezia. Le sue opere sono oggi conservate in numerose collezioni di musei e fondazioni, tra cui il Museo di Arte Moderna e Contemporanea di Trento e Rovereto (MART), il Museo nazionale delle Arti del XXI secolo (MAXXI), il Museo Novecento a Firenze e le Gallerie d’Italia a Milano. Negli ultimi anni i suoi lavori sono stati inclusi in alcune importanti mostre dedicate ai rapporti tra arte e femminismo, in particolare Wack! Art and Feminist Revolution al MOCA di Los Angeles (2007) e Donna: avanguardia femminista negli anni ’70 alla Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma (2010). 

I contributi pubblicati nel libro gettano uno sguardo nuovo e trasversale sulla sua ricerca, per restituire attraverso prospettive diverse e fonti documentarie inedite i molteplici ambiti d’interesse e i riferimenti culturali dell’artista, dalla linguistica, alla semiotica, all’antropologia, alla psicologia. Il volume affronta il lavoro di La Rocca alla luce del contesto artistico e culturale degli anni Sessanta e Settanta, analizzando in particolare il rapporto con la poesia visiva, il peculiare interesse per la fotografia, il video e la performance, e i legami con la neoavanguardia e con il dibattito femminista italiano e internazionale. 

Il libro, edito da Postmedia books, raccoglie i testi di Silvia Bordini, Ada De Pirro, Elena Di Raddo, Francesca Gallo, Raffaella Perna, Lucilla Saccà. 

Raffaella Perna è assegnista di ricerca presso l’Università di Roma “La Sapienza”. I suoi studi si sono concentrati soprattutto sui legami tra la neoavanguardia italiana degli anni Sessanta e Settanta e la fotografia e sui rapporti tra arte e femminismo in Italia, argomenti a cui ha dedicato diversi saggi, conferenze e i libri: Arte, fotografia e femminismo in Italia negli anni Settanta (2013), Mimmo Rotella e la Galerie J (2012), Mimmo Rotella. Reportages (2010), In forma di fotografia. Ricerche artistiche in Italia tra il 1960 e il 1970 (2009). È inoltre curatrice dei volumi: Etica e fotografia. Potere, ideologia e violenza dell’immagine fotografica (con I. Schiaffini, 2015); Il gesto femminista. La rivolta delle donne: nel corpo, nel lavoro, nell’arte (con I. Bussoni, 2014) e Le polaroid di Moro (con S. Bianchi, 2012). Ha curato la mostra, ancora in corso, Altra misura (Galleria Frittelli Arte Contemporanea, Firenze), con oltre cento opere di artiste e fotografe femministe italiane. 

Francesca Gallo insegna Storia dell’arte contemporanea alla Sapienza Università di Roma. Si è occupata del nesso fra teoria e tecniche esecutive nell’arte e nella critica d’arte dell’Ottocento e del Novecento. I suoi interessi si sono poi concentrati sulle neoavanguardie e i new media, con studi dedicati al video e alla performance in Italia (“Ricerche di storia dell’arte”, 2006 e 2014) e ai riferimenti all’antico nell’arte italiana degli ultimi decenni. A Jean-François Lyotard e a Les Immatériaux ha dedicato diversi studi e una monografia (Aracne 2008). Sono in uscita gli atti del convegno (curato con A. Simonicca) dedicato all’Effimero fra arte e antropologia. 

Stefano Pezzato è responsabile e conservatore per le mostre e la collezione del Centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci di Prato. Ha seguito numerosi progetti speciali tra cui Bert Theis, Building Philosophy del 2009 e, nello stesso anno, ha curato la mostra Wonder World. Expecting a Restless Future presso la Ekaterina Foundation, progetto speciale per la terza Biennale d’Arte contemporanea di Mosca. Nel 2005, 2007, 2010 ha curato la rassegna Gemine: Muse per la città di Prato e nel 2015 la mostra SYNCHRONICITY. Contemporanei, da Lippi a Warhol al Museo di Palazzo Pretorio con opere di, tra gli altri, Andy Warhol, Lucio Fontana, Robert Rauschenberg, Marina Abramovic, Marchel Duchamp, Yves Klein e Bruce Nauman. Ha inoltre curato la pubblicazione di numerosi cataloghi di mostre. Tra i testi critici si ricordano i due saggi sulla nascita e gli sviluppi dell’arte video pubblicati nel volume L’art du XXe siècle 1939-2002. De l’art moderne à l’art contemporain edito da Citadelles&Mazenod. 

Lucilla Saccà è docente di Storia dell’arte contemporanea presso l’Università di Firenze, in passato ha insegnato anche all’ISMEO di Milano e al DAMS di Bologna. Si è occupata delle sperimentazioni degli anni sessanta e settanta con particolare attenzione verso l’arte povera, il tema della trasmigrazione e della contaminazione culturale, nonché i rapporti tra Italia e America Latina, curando mostre di numerosi artisti quali Mimmo Paladino e Giovanni Anselmo. Nel 1994 è stata nominata curatrice italiana della 22ª Bienal Internacional di São Paulo. Da fine anni novanta è stata impegnata nello studio delle scritture verbo-visive, un’indagine sulle neo-avanguardie italiane e fiorentine degli anni sessanta e i loro rapporti con le altre realtà internazionali. All’inizio degli anni duemila ha pubblicato la raccolta Ketty La Rocca, le mie parole e poi il libro Ketty La Rocca: i suoi scritti

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