Quando e dove
Un monumento al momento. Medardo Rosso e le origini della scultura contemporanea
Introducono Sergio Risaliti e Marco Fagioli. Alla presenza dell’autrice
In occasione della mostra Solo. Medardo Rosso, il Museo Novecento ospita la presentazione del volume Un monumento al momento di Sharon Hecker, che propone un’avvincente lettura dell’opera di questo artista rivoluzionario, amato dagli artisti. Precursore di tendenze che hanno trovato pieno sviluppo solo nel Novecento, Rosso ha avuto una fortuna postuma straordinaria, lasciando segni indelebili su artisti come Boccioni, Brancusi, Giacometti e Moore, ma anche su numerosi contemporanei: Fabro ha dichiarato un sostanziale debito nei suoi confronti, e Anselmo, di fronte alle sculture in cera, riconosce come la materia forgiata da Rosso vibri dall’interno, quasi avesse un cuore pulsante.
Fin dagli esordi, Rosso si pone un obiettivo irriverente: dematerializzare la scultura monumentale, che da eterna e celebrativa si fa con lui antieroica e capace di cogliere la fugacità del momento. Rivoluzionario lo è, però, anche nel travalicare le barriere geografiche in un’epoca in cui l’arte è fortemente definita dai confini nazionali. Cresciuto all’indomani dell’Unità d’Italia e disilluso dalle mancate promesse del Risorgimento, lascia il paese nel 1889 per trasferirsi a Parigi dove trascorrerà buona parte della sua vita. Emigrato per scelta e cosmopolita per vocazione, la sua personalità indomita lo rende ostile ad appartenenze di sorta, ma ricettivo verso ogni stimolo della modernità, dai nuovi canali di comunicazione ai progressi della fotografia, che gli consentono di attingere a una varietà di fonti visive e, a sua volta, di far circolare la propria opera come mai prima. Lavorando su piccola scala, inoltre, Rosso rende la più statica e pesante delle arti un prodotto facilmente trasportabile, in linea con le strategie poco ortodosse che elabora per promuovere il proprio lavoro. Collocando l’attività di Rosso in una prospettiva storica e transnazionale, Hecker offre un’alternativa al racconto canonico sulla nascita della scultura moderna. Se da sempre si è assegnato a Rodin il ruolo di isolato ed eroico innovatore, Sharon Hecker restituisce il giusto peso a un artista che ha anticipato molte pratiche divenute oggi comuni nel vocabolario artistico globale.
Sharon Hecker
Specializzata in storia dell’arte italiana moderna e contemporanea, è una delle massime esperte di Medardo Rosso. Su di lui ha pubblicato numerosi scritti e curato importanti mostre fra cui la recente retrospettiva alla Pulitzer Arts Foundation (2016-2017) e, con Julia Peyton-Jones, la monografica “Medardo Rosso. Sight Unseen” (2017-2018) presso la sede londinese della Galerie Thaddaeus Ropac. Tra i suoi interessi, anche l’opera di alcuni artisti italiani del xx secolo, quali Lucio Fontana e Luciano Fabro.
In collaborazione con Johan&Levi